Biografia

Mauro Masetti

Artista del Nuovo Rinascimento, vicino alle correnti dell’astrattismo e dell’informale, Mauro Masetti annovera numerose esposizioni in città italiane ed estere.

Il pittore ha iniziato il proprio iter creativo raccogliendo materiali lasciati sulla battigia dalle onde del mare nella costa ravennate. Ed è proprio dall’umiltà di semplici artefatti, coordinati con autentica maestria compositiva, che proviene la grandezza di Masetti, consapevole che il Bello universale è dato dall’armonia delle singole parti.

Nelle sue tele il senso si mimetizza tra pieghe e grumi di colore, fa capolino tra cromie ardenti e strizza l’occhio per poi sfuggire inafferrabile; ma all’artista non sfugge la sua scia invisibile e intangibile, che rimane impressa nell’anima come un’Idea platonica.

Mauro Masetti vive la creazione artistica in maniera carnale, viscerale, scandendo le pulsazioni di un universo interiore in continuo fermento. Nel nutrirsi di nuove esperienze segniche, la spinta all’auscultazione subconscia si traduce in esiti dal forte impatto visivo.

L’artista, dunque, diviene osservatore e compartecipe della sua creazione; scandaglia voragini psichiche in un incessante ritrarsi ed espandersi del colore e della materia, come un diaframma che traccia il confine di un respiro.

Testo critico

Con l’opera Inferno, l’artista infuoca la tela di cromie accese, in una resa a dir poco plastica del colore. I materiali adoperati, smalto e gesso, partecipano complici alla messa in scena di una dis-umanità dolente. Graffi e screzi si tingono di un violaceo che dilania, rapprendendo i «sospiri, pianti e alti guai» (Inf. III, 22) di dantesca memoria. Su tutto domina un urlo rosso dalla pastosità materica che incarna uno strazio reso solido, denudato e scomposto. Una metafora applicabile a tutti i risvolti del concetto di inferno, da quelli escatologici a quelli letterari, fino a quelli, purtroppo, riscontrati nelle cronache quotidiane.

Angela Patrono

Opera in mostra

Mauro Masetti

Inferno

Tecnica mista: smalto e gesso su tela
70 x 50 cm
Anno 2010