Biografia

Miriam Rasà

Miriam Rasà ha sempre frequentato i luoghi dell’arte, quelli celati alla vista, misterici, impregnati di sussulti arcani. Dal primo approccio con la parola poetica fino alla folgorazione per il colore, l’artista del Nuovo Rinascimento ha sperimentato con grazia svariate tecniche, dalla pittura su seta alla tecnica del bassorilievo, oltre al medium più tradizionale dell’olio su tela.

Punto di svolta è l’incontro con la pittura antroposofica, accesso privilegiato all’hortus conclusus dell’anima attraverso la tecnica dell’acquerello. L’armonia del gesto, le velature sospese tra etere e materia, le cromie dal retrogusto onirico, regalano a Miriam Rasà una poetica visiva che è al tempo stesso fulcro di meditazione e canto di gratitudine.

La narrazione di stati d’animo attraverso l’arte è raffinata poesia, ikebana dei sensi e delle emozioni, linea della vita che scava solchi profondi. Miriam Rasà, guidata dal raptus artistico, si lascia invadere da nuove contaminazioni di energia sottile, ricevendo illuminazioni sfumate nella dolcezza del colore.

La sua tavolozza ancestrale proietta visioni fantastiche e panorami leggendari, non-luoghi provenienti dai meandri del subconscio, fotogrammi che non hanno bisogno di messa a fuoco per imprimersi nell’anima.

Testo critico

Miriam Rasà ci propone un paesaggio d’anima sconfinato e di ampio respiro. Le sue pennellate strizzano l’occhio all’atemporalità, nell’abbraccio avvolgente di un’aurora boreale metafisica. La sua tavolozza soffusa sembra creare dal nulla templi e giardini, agorà ultraterreni e chiostri dove sostare in silenzio, aperti all’ascolto supremo. Ad essere evocato è il Maestro Cristico che si esprime attraverso un maestro incarnato, in una generosa trasfusione di energia spirituale.

Angela Patrono

Opera in mostra

Miriam Rasà

L’aiuto del Maestro

olio su tela

100 x 80 cm