Biografia

Nathalie Jacquounain

Nathalie Jacquounain è nata e cresciuta nella Russia sovietica, a San Pietroburgo. Inizia a studiare seriamente arte all’età di dieci anni e si diploma come scenografa all’Accademia Nazionale di Teatro e Cinematografia.

Spinta da un forte senso di appartenenza alla tradizione artistica europea, si è trasferita in Francia, a Parigi, nel 1980, dove ha lavorato per un anno all’École Nationale Supérieure des Beaux Arts de Paris, poi ha studiato all’Università di Parigi 7 Jussieu e ha ottenuto un diploma post-laurea in comunicazione.

Jacquounain ha pubblicato diversi articoli sulla teoria dell’arte nella rivista «Schéma et schématisation».

Ha realizzato su commissione un affresco decorativo a mosaico di 2m x 12m sul tema dell’ecologia nello spazio pubblico di Créteil e una scultura alta 1m 50 sul tema della diversità per il Centro Culturale di Créteil.

Jacquounain ha realizzato 14 mostre personali (11 in Francia) e partecipa regolarmente a numerose fiere e mostre collettive, con numerose partecipazioni alle iniziative del Nuovo Rinascimento, fra cui il Festival presso Villa Tittoni (Desio, 2020) e l’esposizione permanente presso il Centro Leonardo Da Vinci Art Expo (Milano, 2022).

Testo critico

Artista visionaria, Natalia Jacquounain riunisce nelle sue creazioni una vasta molteplicità di riferimenti artistici. A risplendere nelle sue opere, in particolare, sono tre correnti fondamentali dell’arte novecentesca: cubismo, espressionismo e surrealismo.

La lezione del cubismo emerge soprattutto nella risoluzione geometrica delle forme spaziali e di taluni dettagli compositivi; la tradizione espressionista si mostra invece nell’intensità delle figure umane rappresentate, di cui è il lato emotivo, più che la mimesi descrittiva, a essere oggetto di studio; il magistero surrealista, infine, accresce d’intensità l’impalpabile clima onirico che pervade le tele.

L’opera “J’ai eu le courage de regarder en arrière” trae ispirazione da un poema di Apollinaire dedicato a Picasso (“Les Fiançailles”, nell’opera “Alcools”, del 1913): “ho avuto il coraggio di guardare indietro” afferma liricamente lo scrittore francese, e con lui Jacquounain, in una struggente evocazione del proprio passato.

La donna in bicicletta è rapita da un ricordo; questo la insegue “da dietro” – dal “dietro” del bosco (spazialità) e dal “dietro” della sua biografia (temporalità), come uno specchio perturbante in cui ciascuno può scorgere la propria biografia, istoriata su una campitura onirica.

Della poesia di Apollinaire ci rapisce un altro verso, consacrazione di una potente visione estetica, in cui l’immagine artistica riecheggia la parola poetica: “Dans le jardin de ma mémoire” (“Dentro il giardino della mia memoria”).

Luca Siniscalco

Opera in mostra

Nathalie Jacquounain

J’ai eu le courage de regarder en arrière

Olio su tela

130 x 97 cm

Anno 2007