Biografia

Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni è nato in Calabria. Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, è presidente del Centro Studi “Grisi”. Ricopre, altresì, numerosi altri incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura nei Paesi Esteri. È responsabile, per conto del MiBAC, del progetto di studio sulle Presenze minoritarie in Italia.

Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali “Via Carmelitani”, “Viaggioisola”, “Per non amarti più”, “Fuoco di lune”, “Canto di Requiem”, “Ulisse è ripartito”, “Ti amero’ fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio”), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati “L’ultima notte di un magistrato”, “Paese del vento”, “Claretta e Ben”, “L’ultima primavera”, “E dopo vennero i sogni”, “Quando fioriscono i rovi”, “Il mare e la conchiglia”).

Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro. Numerosi sono i suoi testi sulla letteratura italiana ed europea del Novecento.

Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e si considera profondamente mediterraneo. Ha scritto, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.

“Candidato al Nobel per la Letteratura nel 2016”.
È Ambasciatore del Nuovo Rinascimento ed è tra gli “Autori in permanenza al Centro Leonardo da Vinci Art Expo Milano”.

Recensione

Pierfranco Bruni abita la parola quale espressione immanente, disvelatrice di luce e di armonia. Premessa che origina nella consapevolezza che la dimensione onirica si rinviene nel misticismo così come nella realità. Il presupposto inalienabile è un’alchimia di sensi che conduce a una consonanza vitale.

L’esplorazione intellettuale di Pierfranco Bruni giunge a una stimolante e prestigiosa sintesi in questo ultimo lavoro saggistico dal titolo L’armonia dell’onirico (edito da Passerino Editore).

Un dialogante percorso in cui il senso armonico dell’esistenza letteraria confluisce in un ammaliante panteismo onirico. Un viaggio tra le alchemiche isole delle dissimili personalità letterarie incontrate da un Bruni errante tra illustri destini catturati nel vorticoso vortice della parola scritta.

Il cammino bruniano assume i confini di un pellegrinaggio dell’anima in cui l’alchemica sensualità dell’onirico possiede i tratti irresistibili della seducente mente di Lou Andreas – Salomè e delle movenze conturbanti della danzatrice esotica Mata Hari.

L’eccezionale attitudine di Pierfranco Bruni di svelare gli assunti più enigmatici della natura femminile, restituendoli a “nova luce”, ci rende depositari di conoscenze inedite rischiarate dalla fiamma della libertà.

Quella stessa libertà di pensiero che l’autore persegue in virtù di una intrinseca capacità di giudizio critico, scevra da influenze ideologiche e contaminazioni teoriche.

L’involgente scrittura bruniana si fa, così, esploratrice degli scavi sentimentali nell’esistenza di Lou Andreas Salomè, la seducente intellettuale sovietica che ammaliò l’anima di Nietzsche e che costituì “una grande rivoluzione russa” nella sua esistenza.

Bruni scolpisce i tratti della personalità seduttiva di una spiritualità femminile in continua evoluzione sentimentale penetrando l’eros vissuto come “estetica del corpo e dei linguaggi, orizzonte nell’indefinito delle passioni”.

La sua verginità, a lungo preservata, si sintetizza in un’estetica del misticismo in cui la fisicità dei corpi diviene esperienza metafisica e religiosa ma “anche temperanza nell’attrazione spirituale”.

Stefania Romito

Libro

Pierfranco Bruni

L’armonia dell’onirico

“Ci sono sempre parole scavate che restituiscono i germogli di una vita in linguaggi di tempo. In alba di vite si legge la luce. In crepuscolo di conoscenze si raccoglie l’armonia. L’onirico che è mistico e vitale, o carnale, ha bisogno di una alchimia che porta all’armonia. Come un silenzio dopo un fiume di parole.

Se ho vissuto di linguaggi e vivo di parole, l’alchimia dell’onirico è una contaminazione in cui le comparazioni tra letteratura, filosofia, antropologia e misticismo diventano un viaggio. Forse il mio. O forse oltre lo stesso mio viaggio. Una alchimia che è l’attraversamento di un’armonia tutta dentro il mistero e la speculazione. Ho abitato incontri. Ogni incontro è stato un partire. È stato un ritornare. È stato un andare per deserti, per fiumi e mari, per voli di paesi e paesaggi. Un cercare tra le pagine della vita e dei libri i fogli necessari al mio esistere. Fogli e foglie.

Ed eccomi a spaginare ciò che ho impaginato. È dopo aver ascoltato lo sciamano che l’onirico ha chiesto all’attesa di farsi armonia. Perché l’inquietudine è discordanza ma la concordanza è molto di più anche navigando le parole dei linguaggi che conducono all’armonia di onirici riferimenti tra la letteratura e la vita.”